TRAVERSATA PER CRESTA DELLE CASERINE

 

Questa interessante e panoramica traversata è realizzabile preferibilmente in due giorni partendo e ritornando al rifugio Pussa e pernottando nella ristrutturata casera Caserata in forcella omonima; il ritorno in Pussa si effettua per il ciol di Soraus e la forcella delle Pregoiane.

Noi, invece, Giorgio e Andrea Madinelli (CAI Codroipo) il 16 agosto 2004 l'abbiamo percorsa in un giorno solo con il preposizionamento di un'auto in Pian de Cea (Grave di Gere) e partendo dal rifugio Pussa. L'organizzarsi con le auto richiede qualche ora in più e una sveglia mattiniera.

Relazione

Dal rifugio Pussa per la strada a fondo naturale fino in malga Senons (acqua) e da questa per il dismesso sentiero 393 fino in Cadin di Senons dove si punta alla forcella del Pedole 1943 m (tracce) abbandonando le segnalazioni che salgono a sinistra verso la forcella del Cuel.

Da forcella del Pedole iniziano segnalazioni con bolli in vernice rossa che accompagnano fino in vetta 2306 m (ore 3, 30 dalla Pussa). Abbiamo potuto ammirare la coppia di stambecchi che il Parco delle Dolomiti Friulane ha qui introdotto nella primavera del 2004.

Si prosegue verso Sud lungo la facile cresta e, dopo un centinaio di metri, dove la cresta inizia a scendere ripidamente, si ritrovano i bolli rossi che aiutano la progressione.

Con una divertente serie di saliscendi su terreno molto friabile e mobile, tranne in un paio di punti dove la roccia è solida ma oppone passaggi di II°, si percorre tutta la cresta fino alla forcelletta sottostante la cima delle Caserine Basse 2255m. Qui i bolli rossi terminano ma si prosegue lungo l'affilata cresta e in pochi minuti si raggiunge la vetta (ore 5,30 dalla Pussa).

Dalla cima riprendono le segnalazioni che accompagnano la discesa lungo la cresta Sud per poi traversare a sinistra ed entrare in un canalone. Scendendo e traversando verso sinistra con alcuni brevi passaggi di II° su roccia buona ci si porta in un altro canalone che scende in direzione Est.

Lungamente si cala per questo fino al termine dei segnali in un impluvio circondato da dossi ricoperti di mughi; guardando attentamente verso Sud si distingue la traccia di un sentiero che passa alla base delle pareti. Una volta imboccato questo, in direzione Sud, si cala velocemente in forcella di Caserata 1505 m (ore 7,30 dalla Pussa).

Per il buon sentiero si scende nei pressi di casera Podestine e lungo le Grave di Gere si raggiunge il parcheggio di Pian de Cea (ore 9 dalla Pussa).

Panorami stupendi, cresta lunare, canaloni di discesa orridi e selvaggi molto impegnativi: per alpinisti. Le segnalazioni dalle Caserine Alte fino in forcella di Caserata sono state realizzate dagli uomini del Corpo Forestale Regionale.

L'alto Cadin di Senons con la Forca del Pedòle

Lungo la cresta i bolli rossi

Eccoli!

Ciao

In vetta alle Caserine Alte

La cresta prosegue sinuosa verso le Caserine Basse

In cresta; in primo piano un ometto

Sul passaggio di II°

Ecco a destra la vetta delle Caserine Basse

Da Caserine Basse il rifugio in Forca di Caserata

Tutte le foto di Andrea Madinelli

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Qualche anno dopo...settembre 2008, ritorno sulle Caserine per tre motivi: fare l'escursione in senso inverso; rilevare il tempo di percorrenza tra forcella Caserata e Caserine Basse; trovare un sistema per partire e tornare dallo stesso luogo, senza cioè preposizionare una macchina dalla parte opposta. La relazione di Fradeloni riportata nella "grigia Berti" mi offre l'opportunità di tentare una via di discesa per ritornare in Grave di Gere; difatti leggendo la relazione si trova scritto "da qui parrebbe possibile scendere nel Cadin di S. Francesco"; così parto con l'idea di verificare se quel "possibile" è ...possibile. Con me Fausto, Claudio, Tiziana e Marco. Tutte la foto, dove non altrimenti specificato, sono di Fausto.

Da Pian de Cea, dunque, risaliamo le Grave di Gere e passati davanti casera Podestine saliamo in forca di Caserata. Notiamo che sono state realizzate le segnalazioni sul sentiero che porta a Tramonti. Noi andiamo a prendere invece un sentiero segreto che porta sotto la cresta est del monte e poi ci innalziamo per il canale percorso dalla via alpinistica Del Tin-Toffolutti.

La via alpinistica si svolge su canaloni con qualche passaggio di II segnalata da bolli rossi.

Usciamo sulla cresta sud in vista delle Grave di Gere; la visibilità è buona verso ovest mentre la Valtramontina si nega, chiusa da nubi.

L'ultimo tratto di cresta sotto Caserine Basse; le nubi salgono da est e chiudono a tratti la visuale.

Temiamo il peggio: si vede poco e il previsto tentativo di discesa nel Cadin di S. Francesco con questa visibilità diventa un azzardo; ho subito pronto un piano alternativo: scendere in forcella del Pedòle e dall'alto Cadin di Senons valicare la forcella di S. Francesco: qualche centinaio di metri da salire in più...

Affrontiamo la parte più impegnativa della traversata scendendo la rampa di II molto esposta e con rocce poco stabili. Dalle ghiaie sottostanti si dovrebbe, secondo la relazione, riuscire a calare in Cadin di S. Francesco. (foto di Tiziana)

Sulla rampa Claudio e Fausto. (foto di Tiziana)

Claudio sulla rampa.

Saliamo fino in Caserine Alte e il tempo migliora: la Cima di S. Francesco.

Ritorniamo quindi indietro fin sotto la rampa.

Da qui iniziamo a scendere per ghiaie verso destra.

Sfruttando cenge e canalini con molti zig zag scendiamo verso il Cadin sottostante. (foto di Tiziana)

Tra i due spuntoni c'è la forcella di S. Francesco. Qui siamo fermi a valutare come proseguire. (foto di Tiziana)

La fotto schiaccia la prospettiva: la pala ghiaiosa è quella che scende da forcella di S. Francesco ed è molto lontana da Marco che l'osserva.

 

Ed infine eccoci nel fondo del Cadin di S. Francesco: notiamo che il pendio che abbiamo sceso precipita con salti nel Cadin e siamo stati bravi (o fortunati) a trovare un passaggio di discesa agevole tra i dirupi. In realtà, ad un certo punto, abbiamo visto uno stambecco con il radiocollare rosso che scendeva nel Cadin (risulta chiamarsi Maria; notizia avuta dal dott. Marco Favalli, curatore del "progetto stambecco" del Parco Dolomiti Friulane) e ne abbiamo seguito il percorso.

L'alto Cadin di S. Francesco con a sinistra la forcella.

L'articolato pendio da dove siamo scesi.

Dal Cadin di S. Francesco abbiamo seguito a ritroso la relazione della "grigia Berti" fino al fondo del Ciol di Soraus. Il Ciol di S. Francesco è molto bello e interessante.

Ottobre 2014. Ripeto la traversata con senso di marcia F. Caserata F. del Pedòle traversando poi fin in F. di S. Francesco e calando per l'omonimo Ciol. Con me Vito, Gianni, Riki, Andrea.

Da sinistra: Cima Ciol di Sass, Cima Prendera, Fratta di Barbin; tra le nuvole il Cornaget

Ricovero casera Caserata

Il sentiero verso Palasimon

Canalone iniziale

Pendii ghiaiosi verso la cresta Ovest di Caserine Basse

Poco sotto la vetta di Caserine Basse

La rampa di secondo grado

Uscita dalla rampa

In Caserine Alte

Discesa verso F. del Pedòle

Traverso tra F. del Pedòle e F. di S. Francesco

Arrivo in F. di S. Francesco

Il Cadin di S. Francesco

Discesa nel Ciol di S. Francesco; alcune doppie e una piramide umana

 

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